XI Festival Nazionale di Poesia per e dei Bambini 2021
Tradizionalmente legato al nome della piccola città di San Pellegrino Terme all’imbocco della Val Brembana bergamasca, in Lombardia, il Festival Nazionale di Poesia per e dei Bambini è l’espressione di pensieri profondi letti e narrati attraverso la poesia, le rime e le filastrocche. Sono i bambini dagli 8 agli 11 anni i protagonisti principali a cui si rivolge il Concorso di scrittura di poesie, che riserva una sezione anche agli adulti. Anche alle scuole viene offerta la possibilità di seguire incontri di lettura poetica, partecipare per quest’anno a uno spettacolo in streaming e addirittura fare da giuria per la classifica delle poesie scritte dagli adulti.
Nato nel 2010 grazie al “Centro Culturale Valle Brembana” e sotto la guida operativa del Prof. Bonaventura Foppolo, nel 2021 è passato nelle mani dell’Associazione Santa Croce. Per ogni edizione il festival dà un titolo diverso al suo canovaccio espressivo. Il 2021 si carica di un bisogno di perpetua attualità: “Viaggio Verso l’altro: andare, incontrare, conoscere”.
Scadenza termini di partecipazione: 20 marzo 2021.
La giuria sarà presieduta dallo scrittore per ragazzi Guido Quarzo, ma altri nomi significativi l’hanno accompagnata: nei primi due anni Pietro Formentini e Giusi Quarenghi in altri otto.
E’ direttamente dalla voce di Giancarlo Migliorati, da 40 anni alle luci della ribalta nelle biblioteche per ragazzi, che ho desiderato sentire le novità. Antesignano della campagna nazionale Nati per leggere, oggi Migliorati è mentore per le nuove leve di bibliotecari. Premetto che è difficile immaginare la scarsa attenzione che veniva prestata in Italia alla letteratura per bambini fino alle soglie del secolo scorso! Fatto salvo per alcuni nomi, oggi di caratura inestimabile, la maggior parte degli scrittori per l’infanzia ha dovuto fare parecchia gavetta prima di diventare “memi” per generazioni di lettori. Si cresceva con poche centinaia di lire di spesa in libri, spesso solo scolastici. Internet non apparteneva al lessico famigliare e il cellulare era un accessorio. Mentre lo diciamo, ci sembra di aver appena voltato le spalle al secolo. La poesia però è rimasta eterna. Quella non volta le spalle a nessuno, semmai le scrolla dall’apatia. Inoltre c’è una categoria di vati sempre in auge: quella dei bambini. Se li si lascia parlare, diventano poeti ante litteram. Danzano con le parole, osano dire quello che noi non osiamo più, disegnano con il ritmo della rima le emozioni nella loro umanità più sincera.
Il Festival della poesia ci ricorda che la poesia è capace di farsi vocabolario interiore, ricco e spaesante, di cui tutti abbiamo ancora bisogno per sentirci più vivi.
INTERVISTA A MIGLIORATI
A Migliorati chiedo perché abbia accettato il ruolo di organizzatore e membro della giuria del festival. E’ la prima volta che ne prende in mano le redini.
La vera molla è una grande passione per la poesia scritta per i bambini, credo nata nei primi anni ’80 leggendo le poesie di Roberto Piumini. Nel 2010 quando il Festival cominciò, il Prof. Foppolo, a cui era stata data l’incombenza dell’organizzazione, fece una chiacchierata con me per avere dei riferimenti in questo campo e insieme decidemmo di coinvolgere Pietro Formentini, che lavorò due anni per il Festival. Io ho seguito per 10 anni questa manifestazione come membro della giuria. Ora una situazione particolare mi ha portato a ricoprire il ruolo di coordinatore. Dopo un decennio Foppolo sentiva ormai il peso dell’organizzazione e mi ha chiesto se volessi prendere in mano il tutto. Trovandomi in una fase lavorativa che mi lascia degli spazi, ho deciso allora di accettare volentieri la sfida.
A fine 2019, alla chiusura dell’edizione precedente, per la sola categoria bambini e ragazzi avevano partecipato 124 classi e 2579 alunni con ben 1030 poesie, di cui la metà scritte in gruppo. 55 città italiane rappresentate. A cosa si deve questo interesse? Che cosa spinge gli insegnanti a iscrivere classi intere, ma soprattutto a lavorare così accuratamente su un testo poetico, andando controcorrente nell’era del “copia-incolla”?
Il primo motivo penso sia, anche per gli insegnanti, un grande interesse per questo linguaggio speciale, capace di creare molti effetti positivi in classe e suscitare curiosità e benessere nei bambini. La poesia rientra poi a tutti gli effetti nel programma scolastico e l’idea di svilupparne la didattica attraverso un concorso può generare entusiasmo e far vivere ai bambini la poesia, già particolare per sé stessa, in un modo diverso, originale. La poesia suscita un’attenzione forte nei bambini, che possono dimenticare per qualche momento la tecnologia senza nessun rammarico a favore di sorpresa e piacere.
C’è poi la categoria adulti che non vorrei sottovalutare. Sempre nella precedente edizione si sono contati 157 elaborati di autori provenienti da 128 città e persino dal Regno Unito. La poesia non conosce la Brexit! Anche quest’anno è prevista questa categoria?
(Migliorati): Sì, assolutamente. Invito fortemente gli adulti a scrivere e a inviare poesie, che devono essere rivolte ai bambini. Il tema è lo stesso: Viaggio verso l’altro, andare, incontrare, conoscere. Rivolgersi ai bambini non vuole però dire usare un linguaggio bamboleggiante, che può suonare retorico e in una certa maniera falso. I bambini parlano come i grandi, magari solo con una terminologia meno ampia. Consiglio agli adulti che vogliono partecipare di leggere le poesie di scrittori contemporanei per ragazzi, da Roberto Piumini a Bruno Tognolini, da Giusi Quarenghi a Chiara Carminati e Silvia Vecchini. Solo per citarne alcuni. Immediatamente si renderanno conto degli stili e della bellezza di queste poesie, che non fanno parte di una categoria minore della letteratura. Sono solo più affini al mondo dell’infanzia.
All’interno del Festival è compresa la giornata del 21 marzo, che coincide con l’inizio della primavera. È una novità. E’ un caso?
Il 21 marzo è la Giornata mondiale della poesia. Non so se l’abbiano scelta perché è il giorno in cui comincia la primavera… certo la poesia può essere capace di portare fuori dall’inverno e di far rifiorire spiriti addormentati. E’ una luce nuova, porta verso un clima più mite, rallegra. Questi sono alcuni aspetti che possono accomunare primavera e poesia. Coincidenza vuole che il 21 marzo 2021 cade di domenica. Questo consente di sviluppare un programma per l’intera giornata festiva. Certamente siamo condizionati dalla situazione Covid19.
Sarà sicuramente presente lo scrittore per ragazzi Guido Quarzo, che quest’anno presiede la giuria. Non posso rivelare di più.
Quale legame cogli fra poesia scritta e lettura? La scuola delle competenze ci parla di obiettivi da raggiungere che per noi bibliotecari invece sono bypassati dal piacere di leggere e da ogni obiettivo di competenza apparente.
Scrittura e lettura sono due facce della stessa medaglia. Difficile scrivere se non si legge. E questo vale anche per la poesia. Negli incontri con le scuole, leggo decine di poesie che invito a gustare e ascoltare senza preoccupazioni di comprensione. Immergersi in questo mare è il primo passo per instillare interesse nella poesia, solo poi decollano la motivazione e il desiderio di scrivere. I bambini sono attentissimi, la poesia piace. L’avventura può continuare se le insegnanti propongono la lettura della poesia quotidianamente. Questo secondo me è il percorso che porta alla scrittura non forzata, non come compito o per raggiungere obiettivi di competenze.
Vista l’ubicazione del festival in Lombardia, come sezione regionale lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche abbiamo deciso di sposare questa iniziativa. Il 9 febbraio dalle 9 alle 9,45 l’AIB sezione Lombardia presenta il Festival nazionale della poesia di San Pellegrino: il bibliotecario Migliorati illustra la bibliografia adatta ai bambini.
Link di accesso:
meet.google.com/vrf-kuoz-dty
Non solo. Dietro questo lavoro, sappiamo che c’è lo sguardo sensibile di tanti bibliotecari a cui non sfugge l’incanto poetico.
Viviana Vitari, Associazione Italiana Biblioteche, sezione Lombardia, viviana.vitari@aib.it