Intervista a Coero Borga
Scrivere questo libro è stata una straordinaria occasione per leggere e rileggere i più grandi capolavori della letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. Degli oltre 100 titoli che vengono citati nel volume posso dire che sono l’indispensabile per diventare bravi scienziati della fantasia. Storie per giovanissimi piene di draghi sputafuoco, belle, addormentate, mele avvelenate, eroi e malandrini, pirati, esploratori, scontri all’arma bianca ed esperimenti da laboratorio, monellerie.
Evidentemente fin dalla più tenera età era un appassionato lettore, era colpito dalle trame fantastiche, avventurose, umoristiche, biografiche?
Se penso all’infanzia mi viene in mente una vecchia raccolta di favole firmate da Leonardo Da Vinci che non so come sia mai potuta finire nella libreria di famiglia. Un personaggio che, invece, ricordo sempre con affetto è il capitano Nemo: un eroe laico, ritratto dello scienziato avventuriero. L’Alexander von Humboldt della letteratura per ragazzi.
Da quando ha sentito l’esigenza di scrivere per divulgare le cognizioni scientifiche e trasmettere ai ragazzi un’idea positiva, incoraggiante al fine di abbordare la scienza? Attenzione. Scienza della fantasia è anzitutto un libro per adulti. Quelle che siamo tentati di liquidare come semplici storielle per bambini, nascondono il più vivido ritratto della realtà che viviamo quotidianamente. Le fiabe di Perrault vi sembrano roba vecchia? Guardatevi allora un cartoon della Pixar: la scienza riempie le nostre tasche e deborda dagli zainetti dei nostri figli. È il motore stesso della rivoluzione culturale che l’uomo sta vivendo dai tempi della scoperta del fuoco.
Non potrei fare altrimenti!
Quando incontra i giovanissimi per raccontare la scienza e mettere in pratica gli esperimenti, anche sotto forma di momento ludico informativo, quale è la qualità principale che percepisce nei bambini partecipanti?Nei piccoli come nei grandi percepisco grandissima curiosità per la scienza. Come funzionano le cose? Cosa resta da scoprire? La fantasia fa provvista di invenzioni, scoperte, soluzioni tecnologiche, frontiere della ricerca. La possibilità di viaggiare nel tempo, volare nello spazio, sbirciare nell’infinitamente piccolo, basta ad accendere la miccia della più esplosiva delle storie per bambini. A volte, dal punto di vista scientifico, si tratta ancora di semplici ipotesi. Ma che importa? La fantasia è nata per correre, e corre.
Il futuro: come se lo immagina e come si inserisce la letteratura giovanile nella sua costruzione? In Grammatica della fantasia Gianni Rodari introduce il concetto di binomio fantastico (una storia, spiega, può nascere solo da un binomio fantastico, la baruffa delle parole, l’accostamento discretamente insolito). Per il mondo di domani sogno la coppia di parole più improbabile: scienza e fantasia. Uno sguardo bambino per osservare in modo diverso, magari inatteso e, perché no, ancora più fantastico la realtà che ci circonda.
Claudia Camicia