Lorenza Farina
Lorenza Farina è nata a Vicenza. Ha lavorato come bibliotecaria, occupandosi di promozione della lettura e di letteratura per ragazzi. Oggi si dedica a tempo pieno alla scrittura, immersa nel verde della campagna dove abita. Forse per questo ha una predilezione per le storie ambientate nella natura, perché i prati, il giardino, la siepe sono come libri da “sfogliare” e da “leggere” con rispetto e amore. Il richiamo delle storie è sempre stato irresistibile in lei. Le piace scrivere rivolgendosi soprattutto ai bambini, perché c’è ancora una parte di lei che è rimasta bambina e che ama fantasticare, inventare situazioni e personaggi. È convinta che, in fondo, tutte le storie che si raccontano pescano dentro quell’unico pozzo profondo che è l’infanzia, cioè il tempo in cui le emozioni sono vissute intensamente e ogni esperienza positiva o negativa rimane impressa nell’animo come una cicatrice sulla pelle. Se oggi è diventata una scrittrice, lo deve in parte anche alle sue nonne che le hanno trasmesso la loro arte di cantastorie. Grazie al suo lavoro di bibliotecaria ha “scoperto” e imparato ad amare la letteratura per l’infanzia, un vero e proprio “giardino segreto” dove è bello perdersi. Ha pubblicato una trentina di libri tra romanzi, racconti, fiabe e filastrocche e albi illustrati. Ha scritto storie divertenti come Il mal di pancia della luna (Panini ragazzi, 2005) e I sogni di Agata (La Margherita edizioni, 2011), ricche di emozioni come Viola non è rossa (Kite edizioni, 2008), ma anche storie che fanno riflettere come Il guerriero di legno (Paoline, 2019) e Sono erba sono cielo, (Raffaello Editrice, 2015) sul tema dell’alzheimer. La bambina del treno (Paoline, 2010), Il volo di Sara (Fatatrac, 2011), La casa che guarda il cielo. Anna Frank per non dimenticare” (Edizioni Raffaello, 2014), Il ciliegio di Isaac (Paoline, 2017) e Come ali di gabbiano (Paoline, 2019) affrontano, invece, il tema della Shoah. Con i suoi libri ha collezionato dei bellissimi premi, tra cui le segnalazioni al Premio “H.C. Andersen – Baia delle Favole – Sestri Levante” (1998) e al Concorso di Letteratura per l’infanzia “G. Giulitto” – Città di Bitritto (2008) con l’albo illustrato Viola non è rossa. Il premio più grande, però, è quello di svegliarsi la mattina con una nuova storia da raccontare. Da anni incontra bambini e adulti, condividendo con loro la passione per le storie e per la magia della narrazione.
Per saperne di più: www.farinalorenza.altervista.org
La parola ai lettori:
“Il suo libro è molto bello, perché ha scritto con parole che io bambina riesco a capire …”. (Cristal, commento al libro La casa che guarda il cielo, Edizioni Raffaello).
“Lei è una persona mitica, perché è riuscita a mettersi nei panni di un “personaggio” molto importante, cioè l’alloggio segreto di Anna Frank, quasi mai considerato. Lei è riuscita a far capire ai bambini una cosa brutta come la Shoah; non è certo semplice per un’autrice renderla comprensibile a tutti, anche ai più piccoli… Io non sarò molto brava in alcune materie, ma queste cose le ho capite al volo e ho capito subito che lei è una persona che può ispirare molte persone”. (Gaia, commento al libro La casa che guarda il cielo, Edizioni Raffaello).