Napoli Città Libro
A 9 anni dalla dolorosa chiusura dell’amata kermesse Galassia Gutenberg, ritorna a Napoli una sospirata Fiera del libro. Napolicittàlibro racchiude e compendia le aspettative, i sogni, i diritti di tutti coloro che lavorano nella filiera del libro e di tutti i lettori, non solo partenopei. Il primo appuntamento, con il patrocinio dell’AIE (Associazione Italiana Editori), dell’Unione Industriali Napoli, della regione Campania, del Consorzio UnicoCampania, del Sindacato unitario giornalisti Campania, e sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura nonché del Mibact, ha avuto luogo dal 24 al 27 maggio 2018. Ideatori della manifestazione e registi delle intense quattro giornate, sono stati gli illuminati editori Guida, Alessandro Polidoro e Rosario Bianco della Rogiosi Edizioni riuniti nel Comitato liber@rte.
Il bilancio è decisamente positivo: più di 20.000 presenze, una cinquantina di presentazioni al giorno nel weekend, le iniziative teatrali, musicali ed enogastronomiche di Napolicittàlibro OFF in molti luoghi caratteristici della città, vivaci laboratori didattici per tutta la durata del programma. La passione creativa e il fermento culturale hanno risvegliato l’interesse e la curiosità di migliaia di lettori, hanno attirato l’attenzione delle istituzioni e così, nella giornata d’apertura della Fiera, il Governatore Vincenzo De Luca ha annunciato e confermato lo stanziamento di dieci milioni di euro per la filiera dell’editoria. Il nuovo Salone del libro e dell’editoria non poteva inaugurarsi sotto migliori auspici, coinvolgendo circa 120 editori – sia piccoli sia affermati -non solo meridionali e accaparrandosi la visibilità di numerosi mezzi di comunicazione, tra cui RAI e TGR.
Come sempre non mancano i detrattori, forse invidiosi di non aver preso parte all’idea costitutiva. La location è sì carica di storia e fascino architettonico ma risulta scomoda a causa degli stretti corridoi del primo piano dove sono allestiti gli stand. L’ambiente è bianco, le finestre enormi ricordano le ambientazioni del Gattopardo, ma come arrivare al Complesso di San Domenico Maggiore? Bisogna percorrere una stradina pedonale in salita, che la Municipalità non ha pensato di allietare con piante e panchine, i cui muri sono carichi di scritte e graffiti di dubbia qualità; tutto ha il sapore di un quartiere tipico (non mancano neanche i panni stesi) in cui si respira aria di periodi artistici e storici importanti. A pochi passi infatti si può visitare la strada dei presepi, San Gregorio Armeno, entrare nel Museo Cappella Sansevero dove è custodito il Cristo velato, raggiungere il Duomo che conserva le spoglie di San Gennaro.
Alla manifestazione hanno aderito protagonisti della musica, del cinema, del teatro anche per promuovere la lettura tra i giovani, numerosi e accattivanti gli appuntamenti per gli studenti. In ultimo bisogna ricordare anche il Premio letterario, che sugella il Salone del libro e ribadisce il ruolo della città di Napoli come insostituibile fulcro culturale.